IIMA partecipa alla pre-sessione UPR del Venezuela

Il 7 dicembre l’Ufficio Diritti Umani dell’IIMA ha partecipato alla pre-sessione dell’UPR del Venezuela sostenendo l’intervento della signora Norayma Angel, direttrice dell’Oficina de Derechos Humanos del Vicariato Apostólico de Puerto Ayacucho (Amazonas).

Nella sua dichiarazione, Norayma ha presentato la situazione dei popoli indigeni, e in particolare il loro diritto all’autodeterminazione, il diritto alla terra e i suoi legami con l’estrazione mineraria, il diritto alla salute e all’istruzione.

Durante la precedente Revisione UPR del Venezuela nel 2016, diversi Stati avevano espresso la loro preoccupazione e dato una serie di raccomandazioni sul diritto all’autodeterminazione e il diritto alla terra. Il Venezuela ha accettato le raccomandazioni pertinenti fatte da Cuba, Yemen, Bolivia ed Eritrea. Tuttavia, nonostante gli impegni presi, il diritto all’autodeterminazione e alla partecipazione sono ancora criminalizzati e subiscono continue minacce.   Negli ultimi anni, i diritti dei popoli indigeni alle loro terre ancestrali continuano ad essere negati, mettendo a rischio la loro libera circolazione ed esponendo i loro territori ad occupazioni da parte di terzi a fini estrattivi e ad altre attività che minacciano le basi naturali dell’esistenza, compresi cibo e acqua sicura. Preoccupa l’aumento dell’estrazione mineraria e il suo impatto negativo sull’ambiente, con sempre più motopompe, draghe, esplosivi e sostanze chimiche come il mercurio e il cianuro.

Norayma ha chiesto al Venezuela di proteggere i territori occupati dai popoli indigeni, di riconoscere la proprietà collettiva della terra e di intraprendere tutte le misure necessarie per ottenere una gestione sostenibile delle risorse naturali, rispettando i diritti ambientali e dei popoli indigeni.

Inoltre, ha sottolineato l’impatto sproporzionato del COVID-19 sui popoli indigeni, colpendo soprattutto i gruppi più vulnerabili come i bambini, le donne incinte e gli anziani. Sono state evidenziate continue violazioni del diritto alla salute.  L’attività mineraria nei territori dei popoli indigeni è responsabile dell’aumento di malattie come l’avvelenamento da mercurio o altri metalli, malattie della pelle, malaria, acqua e malattie sessualmente trasmissibili. Per quanto riguarda il diritto all’educazione, secondo gli insegnanti indigeni delle scuole appartenenti al Vicariato Apostolico di Puerto Ayacucho, nello stato Amazonas, il governo venezuelano non compie sforzi sufficienti per garantire l’educazione nelle zone indigene.

Per questo motivo, è stato raccomandato di garantire l’accesso a una sanità di qualità soprattutto nelle comunità indigene più remote; e di rafforzare l’educazione interculturale bilingue.

Per vedere il video del discorso di Norayma alla pre-sessione dell’UPR, clicca qui.