IIMA e VIDES hanno preso parte alla Funzione Interreligiosa per la Giornata Mondiale della Pace 2020

Il 28 gennaio 2020, Buddisti, Ebrei e Mussulmani si sono uniti ai Cristiani per pregare e riflettere insieme sul messaggio di Papa Francesco sulla Giornata Mondiale della Pace 2020, intitolata “Pace come viaggio di speranza: Dialogo, Riconciliazione e Conversione Ecologica”, in occasione della funzione interreligiosa tenutasi nella Chiesa di Saint Nicolas de Flüe. Presenti, a tale evento, anche alti rappresentanti di Missioni Permanenti, Personale ONU e i fedeli.

Il Nunzio Apostolico e l’Osservatore Permanente della Santa Sede presso le Nazioni Unite, Monsignor Ivan Jurkovič, ha aperto la cerimonia e accolto tutti i presenti e i rappresentati delle diverse religioni. Egli ha ricordato la ricorrenza, quest’anno, del centenario del primo incontro della Società delle Nazioni a Ginevra, sottolineandone l’importanza nel rafforzare la diplomazia multilaterale.

Inoltre, egli ha sottolineato come il dialogo e la reciproca fiducia siano cruciali al fine di raggiungere la vera pace e la genuina fratellanza.

Il rappresentante della Comunità Cattolica, il Cardinale Miguel Angel Ayuso Guixot, Presidente del Consiglio Pontificio del Dialogo Interreligioso, ha sottolineato l’importanza di questo incontro di varie tradizioni religiose, che può essere interpretato come uno ‘scambio di regali’ tra credenti, e che ci ricorda, prima di tutto, che la preghiera è il linguaggio comune tra tutte le religioni.

Egli ha inoltre incoraggiato i capi religiosi a continuare ad usare ‘l’arma’ della preghiera in modo da lavorare per la pace, la solidarietà, e la fraternità, su cui riposa la vita degli uomini e delle donne in questo terzo millennio.

Gli altri capi religiosi presenti erano il Rabbino François Garaï della Comunità Liberale Ebraica di Ginevra, Ven (Dr) Tawalama Dhammika del Centro Internazionale Buddista di Ginevra, il Pastore Emmanuel Fuchs della Chiesa Protestante di Ginevra, e S.E. Archimandrite Maximos (Pothos) della metropoli della Svizzera (Chiese Orientali) e Cheikh Khaled Bentounes, Presidente Onorario della ONG Internazionale AISA che rappresenta la Comunità Mussulmana. Tutti loro hanno affermato che la pace è un cammino di speranza, costruito sull’impegno di aprirci all’altro, e di riconoscere reciprocamente la dignità insita in ogni essere umano.

La pace arriva, prima di tutto, dalla nostra pace interiore prima che questa venga irradiata agli altri. Questo è quanto è stato evidenziato da uno dei capi religiosi nel suo discorso: “lì dove il Signore ci ha posto, lì dobbiamo diventare operatori di pace con le nostre parole e i nostri gesti. Ciò può risultare spesso molto semplice ma questo può distruggere la cultura dell’odio, del rifiuto, della chiusura in sé stessi, e può essere un incentivo per il rispetto e l’incontro.”

Le invocazioni fatte alla pace e alla riconciliazione, all’ascolto reciproco, alla ricerca dell’autentica fratellanza, all’ecologica conversione e alla cultura della gratitudine sono state espresse in arabo, inglese, cinese, spagnolo, francese e russo. Tutta la funzione interreligiosa è stata animata dal Coro Africano e da quello Filippino. Monsignor Alain de Raemy, Vescovo ausiliare di Losanna, Ginevra e Friburgo, ha dato la sua benedizione e il suo messaggio di essere canali di pace. Egli ha inoltre guidato i presenti nella Preghiera per la Pace di San Francesco d’Assisi.