I DIRITTI UMANI E L’AGENDA PER LO SVILUPPO POST 2015

“I DIRITTI UMANI DEVONO ESSERE AL CENTRO DELL’AGENDA POST-2015” ha
affermato l’Alto Commissario per i diritti umani delle Nazioni Unite, Navy
Pillay, nella sua lettera aperta a tutti gli Stati membri sul tema dei diritti
umani e l’Agenda Post-2015, del 6 giugno 2013.
Secondo l’Alto Commissario, “alcune
delle più celebrate storie di successi relative agli Obiettivi del Millennio
dal 2000 sono diventate ora centri di proteste di massa che denunciano privazioni
diffuse, repressioni ed ineguaglianze mascherate da ristretti modelli di
analisi economiche che hanno caratterizzato gli approcci allo sviluppo nel
periodo pre-2015. Il messaggio è chiaro: la crescita economica non è un criterio
di misurazione adeguato per lo sviluppo. Al contrario, ciò che conta sono
l’eguaglianza, l’ambiente ed i diritti umani. Così come il buon governo e la
lotta alla corruzione. La vera sfida, per una popolazione globale in crescita
che chiede di vivere con dignità, consiste nel grado in cui essa può godere
della libertà dalla paura e dalla necessità, senza discriminazione
.”

La Dichiarazione del Millennio, adottata nel 2000, ha riconosciuto il
legame tra i diritti umani e lo sviluppo. L’High-level
Plenary Meeting
dell’Assemblea Generale sugli MDG nel 2010 (MDG Summit) ha riaffermato che il
rispetto per i diritti umani, il rispetto per la natura e la responsabilità
condividisa, sono essenziali per il raggiungimento degli MDG. L’impegno è stato
ulteriormente riaffermato dagli Stati Membri della Conferenza Rio+20, i quali
hanno enfatizzato le loro responsabilità nel “rispettare, proteggere e promuovere i diritti umani e le libertà
fondamentali per tutti.
” Essi hanno inoltre sottolineato la necessità di
ridurre le ineguaglianze ed hanno riconosciuto che la democrazia, il buon
governo e lo Stato di diritto sono “essenziali
per lo sviluppo sostenibile, inclusa la crescita economica sostenibile ed
inclusiva, lo sviluppo sociale, la protezione dell’ambiente e lo sradicamento
della povertà e della fame
”.  Ma la
debolezza dei sistemi creati per monitorare e fare il resoconto del processo, e
l’assenza o il mancato utilizzo dei meccanismi per assicurare
l’implementazione, hanno reso questi impegni difficili da far rispettare.
A soli due anni dal termine di scadenza degli MDG nel 2015, gli impegni per
i diritti umani necessitano di essere rivisti e rinnovati nell’Agenda per lo
sviluppo successiva agli MDG, specialmente attraverso un forte sistema di accountability (assunzione di responsabilità)
che chieda conto agli Stati circa l’implementazione dei loro impegni.
A tal proposito,
Ms Navy Pillay, ha proposto 10 elementi essenziali da tenere presenti per
l’Agenda per lo Sviluppo Post-2015:
1.      
Un approccio basato sui diritti umani;
2.      
Le libertà dalla paura e dalla necessità;
3.      
L’eguaglianza;
4.      
I gruppi
esclusi;
5.      
Mettere
fine alla povertà;
6.      
Un
ambiente sano;
7.      
Una riforma internazionale che assicuri una coerenza con
i diritti umani a livello internazionale;
8.      
Un’Agenda applicabile a livello universale;
9.      
Un forte sistema di accountability;
10.  
L’inclusione degli attori del settore privato.