I Diritti delle donne affrontati durante la 23° sessione del Consiglio Diritti Umani

“Non ci possono
essere società basate su uguaglianza, sviluppo e pace se le donne e le bambine
rimangono discriminate ed emarginate” – Questa l’affermazione di Ms. Navy Pillay
(Alto Commissario delle Nazioni Unite per i Diritti Umani) nel suo discordo di
apertura alla Giornata Annuale di discussione sui Diritti delle Donne, svoltasi
il 5 giugno alle Nazioni Unite a Ginevra.
Nei giorni
precedenti, il Consiglio dei Diritti Umani aveva inoltre discusso il rapporto
dello Special Rapporteur sulla violenza contro le donne così come il rapporto
del Working Group sul problema della discriminazione contro le donne nella
legge e nella prassi.

La violenza sessuale contro le donne e le bambine è
illegale, inaccettabile ed evitabile. Gli Stati devono creare un modello costante
di prevenzione, protezione, punizione e riparazione per questi atti (inclusa la
violenza domestica, il matrimonio forzato e la gravidanza precoce), modificando
le legislazioni, adottando piani di azione e creando campagne per accrescere la
consapevolezza su questi temi. Infatti la violenza contro le donne non è un
fatto privato, ma un comportamento patriarcale e discriminatorio profondamente
radicato. Gli Stati devono eliminare ogni tipo di discriminazione di genere e
assicurare eguaglianza in campi quali educazione, lavoro, giustizia e salute
così che tutti i diritti delle donne siano rispettati in egual misura di quelli
degli uomini. Gli Stati non devono giustificare o tollerare la violenza e la discriminazione
in nome della tradizione o della religione e devono essere vigilanti contro gli
stereotipi.
E’ stato inoltre sottolineato che la crescente attenzione
posta ai diritti delle donne nel processo dello UPR è un segno positivo che
prova come non possa esistere vera democrazia senza una piena ed eguale
partecipazione delle donne in tutte le istituzioni politiche.