Valorizzare i giovani come drivers positivi per prevenire l’estremismo violento

Il
20 ottobre 2016, l’Istituto delle Nazioni Unite per la formazione e la ricerca
(UNITAR) ha ospitato il panel “Giovani come una forza conduttrice per
impedire l’estremismo violento.” Il panel ha discusso la capacità dei
giovani di essere dei driver di cambiamento positivo e di leadership,
specialmente per la giovani definiti “fragili”. Fra gli oratori  il Tenente Generale Roméo Dallaire, Amanda
Fazzone, Senior Countering Violent Extremism Officer of Global Community
Engagement and Resilience Fund (GCERF), e la psicologa qualificata Dott.ssa
Heidi Ellis. I Direttore UNITAR Nikhil Seth ha 
moderato l’evento che si è svolto nella Sala XXIII del Palazzo delle
Nazioni. 
Con
oltre la metà della popolazione globale sotto i 30anni, i giovani possono
apportare cambiamenti in un modo positivo date loro le giuste condizioni e
strutture di sostegno. Sono preoccupanti i giovani vittime di conflitti armati,
di calamità naturali o di altri eventi sociopolitici al di là del loro
controllo. Tuttavia, dato il giusto supporto e opportunità di sviluppo, questi
bambini possono essere influenzati ad allontanarsi da un percorso di estremismo
violento ed invece divenire drivers positivi per la loro società. 

I
partecipanti hanno discusso di come gli ex-bambini soldato o altri bambini che
sono vittime di conflitti armati possano essere riabilitati dando loro la
giusta educazione e l’ambiente di apprendimento. Tuttavia, questi bambini hanno
bisogno di ricevere un’adeguata assistenza psicologica per superare le loro
esperienze traumatiche prima di integrarsi nella società. Il rischio di questi
bambini di andare verso un percorso di estremismo violento può essere
contrastato  con un approccio olistico
applicato per un rafforzamento fisico, economico e di sicurezza emotiva.
Sovvenzioni a organizzazioni come GCERF che contribuiscono a finanziare
progetti gestiti da comunità a livello locale per aiutare a valorizzare e costruire
capacità di leadership dei giovani. Tuttavia vi è stata una particolare
attenzione da parte del panel per il settore privato e le ONG impegnate ad
aiutare questi giovani che richiedono la corretta attività di tutoraggio, opportunità
di occupazione, cure psicologiche e istruzione di qualità.
In
conclusione, i partecipanti hanno convenuto che i giovani di oggi hanno la
capacità di aiutare altri giovani avviando un cambiamento positivo attraverso
vari mezzi quali la partecipazione civica e politica, il volontariato
internazionale o l’ impegno con le ONG. Il futuro potrebbe essere incerto per i
giovani in alcune parti del mondo, ma dato il proprio scopo e supporto, essi
possono essere la forza motrice necessaria per attuare un cambiamento positivo
e superare l’estremismo violento.
Lt.
Generale Dallaire ha detto: “Se non valorizziamo il loro potenziale per il
bene, le società continueranno a raccogliere i frutti della loro capacità di male”.