Giornata Internazionale dei Popoli Indigeni 2023

Per sensibilizzare l’opinione pubblica sui bisogni delle popolazioni indigene, ogni 9 agosto si celebra la Giornata Internazionale dei Popoli Indigeni. Questa giornata è stata scelta come riconoscimento della prima riunione del Gruppo di lavoro delle Nazioni Unite sulle popolazioni indigene tenutasi a Ginevra nel 1982.

Il 23 dicembre 1994, con la risoluzione 49/214, l’Assemblea Generale delle Nazioni Unite decise che la Giornata Internazionale dei Popoli Indigeni si sarebbe tenuta il 9 agosto di ogni anno con il fine di sensibilizzare l’opinione pubblica sui bisogni dei popoli in oggetto. Il tema di quest’anno è “I giovani indigeni come agenti di cambiamento per l’autodeterminazione”.

 

Le Nazioni Unite per molti anni si sono impegnate a proteggere i diritti dei popoli indigeni attraverso diversi strumenti, come la Dichiarazione sui diritti dei popoli indigeni, loro promozione e la protezione attraverso il diritto internazionale e la creazione di politiche. Inoltre, molti degli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile dell’Agenda 2030 delle Nazioni Unite affrontano le preoccupazioni dei popoli indigeni, i quali sotto alcuni aspetti sociali, economici e politici, non sono ancora messi in luce. Le loro culture continuano a essere minacciate e la protezione e la promozione dei loro diritti non sono garantiti. I conflitti e le violazioni dei diritti umani, inoltre, hanno causato il loro spostamento e la espropriazione nelle loro terre.[1]

 

La pandemia COVID-19 ha bloccato i loro diritti, in particolare quello concernente lo sviluppo basato sull’autodeterminazione. Tale problematica è stata sottolineata durante la tavola rotonda sui diritti delle popolazioni indigene tenutasi il 23 marzo 2023 durante la 52ma sessione del Consiglio dei diritti umani (CDU).[2]

 

Tutt’oggi persistono differenze tra le popolazioni indigene e le loro controparti tra cui più dell’86% delle popolazioni indigene nel mondo lavora nell’economia informale, rispetto al 66% delle loro controparti non indigene; in aggiunta hanno una probabilità quasi tripla di vivere in condizioni di estrema povertà rispetto alle popolazioni non indigene; infine il 47% di tutte le popolazioni indigene occupate non ha un’istruzione, rispetto al 17% delle loro controparti – questo divario è ancora maggiore per le donne -.[3]

 

È giunto il momento di dare ai giovani indigeni la voce e il posto che spetta loro nella società. Con un’istruzione adeguata, nuove competenze e formazione tecnologica, i giovani indigeni possono offrire soluzioni e contribuire alla costruzione di comunità indigene più sostenibili e pacifiche e alla creazione di un mondo migliore, poiché sono “eredi e praticanti di culture e modi unici di relazionarsi con le persone e l’ambiente“. Infatti, “la loro rappresentanza e partecipazione agli sforzi globali per la mitigazione dei cambiamenti climatici, la costruzione della pace e la cooperazione digitale sono cruciali per l’effettiva attuazione dei loro diritti in quanto indigeni“.[4]

L’Ufficio dei Diritti Umani di IIMA, insieme a VIDES International, è fortemente impegnato nella promozione dei diritti dei Popoli Indigeni, in particolare dei giovani.

Con tale obiettivo, durante la 53esima sessione della Revisione periodica universale (RPU) adottata dall’Argentina, IIMA e VIDES hanno raccomandato al governo argentino di “adattare una legislazione nazionale, provinciale e municipale che garantisca la partecipazione dei popoli indigeni ai processi decisionali in tutte le questioni riguardanti i loro diritti“. Questo vale per tutti i popoli indigeni, soprattutto per i giovani. In realtà, “le popolazioni indigene che hanno goduto del loro diritto all’autodeterminazione e condotto iniziative di recupero hanno dimostrato di avere strumenti migliori per affrontare le sfide presentate dalla pandemia COVID-19 [così come per altre]“. Ciò sottolinea la necessità di sviluppare sempre di più la personalità e la capacità dei popoli indigeni, in particolare dei loro giovani, che possono essere iniziatori del cambiamento tra i loro popoli e nella società in generale.

La dichiarazione congiunta dei Dicasteri per la Cultura e l’Educazione e per la Promozione dello Sviluppo Umano Integrale sulla “Dottrina della Scoperta”, tenuta il 30 marzo 2023, paragrafo 9, afferma che “Più recentemente, la solidarietà della Chiesa con i popoli indigeni ha dato origine al forte sostegno della Santa Sede ai principi contenuti nella Dichiarazione delle Nazioni Unite sui Diritti dei Popoli Indigeni. L’attuazione di questi principi migliorerebbe le condizioni di vita e aiuterebbe a proteggere i diritti dei popoli indigeni, oltre a facilitare il loro sviluppo nel rispetto della loro identità, lingua e cultura“. Questo è il loro vero dono all’umanità.

[1] https://www.ohchr.org/en/indigenous-peoples

[2] https://documents-dds-ny.un.org/doc/UNDOC/GEN/G23/047/23/PDF/G2304723.pdf?OpenElement

[3] https://www.spc.int/events/international-day-of-the-worlds-indigenous-peoples-2023

[4] Ibid.