
Evento online – L’impegno del Consiglio dei Diritti Umani per i giovani e i diritti umani: Affrontare il divario digitale, le minacce online e la salute mentale
L’Istituto Internazionale Maria Ausiliatrice (IIMA) lavora per promuovere il diritto all’educazione e l’educazione ai diritti umani per tutti, dando priorità all’intervento preventivo nelle situazioni di emergenza e alla condivisione delle buene prassi. L’evento online “L’impegno del Consiglio dei Diritti Umani per i giovani e i diritti umani: Affrontare il divario digitale, le minacce online e la salute mentale”, organizzato dall’IIMA, da VIDES Internazionale, dalla Congregazione di Nostra Signora della Carità del Buon Pastore, dalla Fondazione Comboniane nel Mondo e dalle Suore di Nostra Signora delle Missioni, ha inteso fornire approfondimenti sull’importanza dell’educazione digitale, della sicurezza online e della salute mentale dal punto di vista dei giovani sul campo. A tal fine, ragazze e giovani donne provenienti da Ecuador, Perù, India e Sud Sudan hanno condiviso i loro punti di vista e le loro esperienze nel panel, insieme ai rappresentanti della Missione permanente della Romania presso le Nazioni Unite a Ginevra e dell’Alto Commissariato della Nazioni Unite per i Diritti Umani (OHCHR).
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Il 12 dicembre 2024 alle 13:30 CET, l’IIMA ha ospitato l’evento online “L’impegno del Consiglio dei diritti umani per i giovani e i diritti umani: Affrontare il divario digitale, le minacce online e la salute mentale”. Oltre agli organizzatori citati, l’evento è stato sostenuto da Misean Cara e co-sponsorizzato dalla Missione permanente della Romania e dalle Suore Salesiane d’Irlanda. Questo evento ha sottolineato l’importanza di includere le voci dei giovani per aumentare l’alfabetizzazione digitale nel mondo. A questo proposito, quattro ragazze e giovani donne: Sanchita, 16 anni, dall’India, Luciana, 13 anni, dal Perù, Sami, 17 anni, dall’Ecuador, e Maria, 22 anni, dal Sud Sudan, hanno parlato delle loro esperienze di alfabetizzazione digitale e di presa di coscienza della salute mentale. Inoltre, Maria Mihailescu della Missione permanente della Romania e Helen Griffiths dell’Ufficio dell’Alto Commissariato delle Nazioni Unite per i Diritti Umani (OHCHR) hanno parlato degli sforzi intrapresi dalla Romania e dall’OHCHR per aumentare l’educazione digitale e hanno sottolineato delle buone prassi per far progredire l’alfabetizzazione digitale nel mondo.
L’evento si è aperto con l’intervento della moderatrice, Maria D’Onofrio, responsabile dell’advocacy per IIMA e VIDES a Ginevra, che ha spiegato come questo evento faccia parte di un progetto più ampio gestito dagli organizzatori per l’empowerment delle ragazze in Ecuador, India, Kenya, Nepal, Perù e Sud Sudan. In seguito, ha sottolineato l’importanza di ospitare uno spazio in cui adolescenti e giovani possano condividere le loro esperienze e i loro punti di vista con i rappresentanti degli Stati, i funzionari delle Nazioni Unite e altre attori interessati, al fine di colmare il divario digitale. Inoltre, ha accolto con favore la recente decisione del Consiglio dei diritti umani (CDU) di richiedere uno studio sull’impatto delle sfide della salute mentale sul godimento dei diritti umani da parte dei giovani, da presentare al CDU nel settembre-ottobre 2026 (cfr. Risoluzione 57/30 del CDU). In considerazione di ciò, ha dato la parola ai giovani oratori.
La sedicenne indiana Sanchita ha raccontato come la mancanza di tecnologia e di infrastrutture digitali abbia influito sulla sua istruzione. Cresciuta in una famiglia rurale e a basso reddito, non ha potuto ricevere un’istruzione adeguata, quindi è rimasta in un ostello affiliato alla sua scuola in un altro stato dell’India. Poiché si trovava nella sua città natale durante la pandemia di Covid-19, sua madre ha comprato alla famiglia il primo telefono cellulare per consentire a Sanchita e ai suoi fratelli di frequentare la scuola online. È stato un periodo molto difficile per continuare gli studi, poiché la connettività a Internet nel suo villaggio era limitata. Sanchita, tuttavia, è stata una delle fortunate, perché ancora oggi frequenta la scuola: grazie a una borsa di studio, frequenta una scuola privata gestita dalle sorelle della congregazione RNDM, che è ben attrezzata con servizi internet e dispositivi digitali. “L’educazione digitale rende la nostra istruzione più interessante e a misura di studente” – ha detto Sanchita. In India si preferisce che siano i ragazzi ad andare a scuola piuttosto che le ragazze. Molte ragazze lasciano la scuola per sposarsi quando raggiungono l’adolescenza. Sanchita ritiene che una maggiore educazione digitale sia un modo per far sì che un maggior numero di ragazze prosegua gli studi e quindi diminuisca il divario digitale ed educativo tra ragazzi e ragazze. Attualmente vede tre ostacoli principali per una maggiore educazione digitale, soprattutto per quanto riguarda le ragazze: pregiudizi culturali di genere, povertà delle famiglie e in particolare nelle aree rurali, scarsa connettività a Internet e infrastrutture elettriche.
Luciana, 13 anni, peruviana, ha raccontato come la formazione in alfabetizzazione digitale l’abbia resa capace di navigare in Internet in modo sicuro. Ha iniziato la sua storia raccontando come l’apertura di un’autostrada dal Perù al Brasile nel 2013 abbia incrementato gli scambi commerciali e in generale migliorato la vita dei cittadini di entrambi i Paesi grazie all’amplificazione della capacità di viaggiare. Come per la maggior parte delle innovazioni, questa autostrada ha purtroppo avuto anche degli aspetti negativi: è aumentato il traffico di esseri umani lungo l’autostrada a causa della maggiore facilità di mobilità. Attraverso questo esempio, si può vedere come lo stesso fenomeno sia presente nel nostro attuale panorama digitale: Internet sta migliorando enormemente la vita di milioni di persone, ma sta anche aumentando l’esposizione alle minacce online, soprattutto per le ragazze. Luciana proviene da una comunità agricola rurale dove l’accesso a Internet è limitato. Anche con un’accessibilità limitata, Internet è comunque fonte di molti pericoli. Grazie ai laboratori di alfabetizzazione digitale, Luciana ha ricevuto le conoscenze e gli strumenti necessari per sentirsi più forte e accedere a Internet in modo sicuro. Ha concluso le sue osservazioni affermando che: “Noi, ragazze delle aree rurali, vogliamo esercitare i nostri diritti online in modo permanente, efficiente e sicuro. Proprio come ho potuto fare io grazie a questo progetto di empowerment, tutte le ragazze devono poter conoscere piattaforme sicure che ci aiutino a crescere e ci permettano di scegliere chi vogliamo essere in futuro”.
Sami, 17 anni, ecuadoriana, si è concentrata sull’importanza della salute mentale, soprattutto per gli adolescenti e i giovani. Ha esordito commentando come la salute mentale sia stata a lungo un tabù nella sua comunità, eppure è ancora molto rilevante e influisce sulla vita di molti adolescenti e giovani ogni giorno. Ha sottolineato come la salute mentale sia essenziale per il pieno esercizio dei diritti umani, sottolineando che garantire i diritti non significa solo averli in teoria, ma assicurare le condizioni per esercitarli bene e pienamente. “Come adolescenti, ci proiettiamo in quello che sarà il nostro futuro di ”giovani” oltre i 18 anni, con responsabilità ancora maggiori di quelle che abbiamo ora. E ci preoccupiamo di come costruire la nostra vita con tante sfide che sappiamo già che incontreremo”. – Ha detto Sami. La salute mentale degli adolescenti e dei giovani è quindi un tema che merita molta attenzione, soprattutto in contesti vulnerabili. Insieme alle altre ragazze della sua comunità in Ecuador, Sami ha identificato molti fattori “macro” – quelli legati all’ambiente in cui vivono – che influiscono sul loro benessere emotivo come adolescenti (migrazione dei genitori e delle famiglie, povertà, disoccupazione, siccità e, di conseguenza, mancanza di elettricità) e sulla loro qualità di vita, privandoli di opportunità e aumentando stress e ansia. Anche al di là della situazione di specifici Paesi, la crisi ambientale globale preoccupa profondamente soprattutto gli adolescenti e i giovani, perché mette in dubbio non solo il tipo di futuro che li attende, ma anche la possibilità di avere un futuro. La salute mentale è molto più che stare bene o pensare bene; è sentirsi bene, sentirsi a proprio agio e sapere che se a un certo punto non lo sono, devo dirlo, parlarne e cercare aiuto. Per questo motivo, è fondamentale ampliare i laboratori sulla salute mentale, specialmente quelli rivolti agli adolescenti, per aumentare la consapevolezza della salute mentale.
Maria, 22 anni, del Sud Sudan, ha raccontato come il suo periodo di volontariato con le ragazze e le giovani donne l’abbia sensibilizzata sulla salute mentale dei giovani. Dopo aver visto molte ragazze e giovani donne soffrire di ansia, depressione, disturbi alimentari e disturbo da deficit di attenzione e iperattività, Maria e altri volontari hanno iniziato a tenere seminari sulla salute mentale rivolti alle ragazze adolescenti. “Una delle cose di cui ci siamo resi conto è che i problemi di salute mentale, che possono riguardare qualsiasi persona indipendentemente dall’età, tendono ad aggravarsi quando riguardano gli adolescenti e i giovani. […] Tante sono le aspettative e le responsabilità per coloro che passano (intorno ai 18-25 anni) dall’essere “bambini/adolescenti” all’essere “giovani adulti”. La particolarità di questa importante transizione nella nostra vita può diventare “terreno fertile” per problemi di salute mentale, rendendo i giovani in qualche modo più vulnerabili. Mi sono resa conto che si trattava di una “problematica dei giovani” che necessitava di una “risposta dei giovani” – ha detto Maria. Questi workshop hanno aiutato molto le ragazze a comprendere il loro stato emotivo e a ricevere consigli e strumenti per una migliore salute mentale. Le donne e le ragazze di tutto il mondo affrontano ogni anno sfide simili per la salute mentale, ma in Sud Sudan queste sono ulteriormente aggravate da questioni fondamentali per i diritti umani, come la mancanza di istruzione, la mancanza di nutrizione e le gravidanze precoci. Maria ha elogiato la decisione del Consiglio dei diritti umani di avviare un nuovo studio sugli effetti della salute mentale sull’esercizio dei diritti dei giovani.
Maria Mihailescu, Rappresentante per i Diritti Umani della Missione Permanente della Romania, ha ricordato che i bambini e i giovani rappresentano il futuro, sottolineando il ruolo chiave dell’educazione e della partecipazione dei giovani come diritti umani. A tal fine, ha risposto ad alcune domande poste dai giovani partecipanti. In risposta alla domanda di Sanchita su quali siano le migliori pratiche per incrementare l’educazione digitale, la signora Mihailescu ha evidenziato come la Romania abbia creato una piattaforma digitale per le risorse educative aperte sia agli studenti che per agli insegnanti. Questa piattaforma è accessibile a tutti in Romania da qualsiasi dispositivo. Inoltre, questo progetto ha incluso l’introduzione di tecnologie come i computer portatili per gli studenti della scuola secondaria. In risposta alla domanda di Luciana su come i bambini e i giovani possano avere un accesso online sicuro, Mihailescu ha sottolineato l’importanza dell’alfabetizzazione digitale. Grazie ad essa, i giovani apprendono a bilanciare il loro tempo online e offline, a distinguere ciò che è reale online e ad affrontare il cyber-bullismo. In risposta alla domanda di Sami sul perché la salute mentale sia stata scelta come obiettivo del prossimo studio richiesto dal CDU, la dott.ssa Mihailescu ha osservato che il numero di esperienze negative online è in continuo aumento. Questo aumenta le sfide per la salute mentale. Inoltre, ha sottolineato il ruolo chiave delle organizzazioni della società civile incentrate sui giovani – come gli organizzatori di questo evento online – nel portare questo tema all’attenzione degli Stati membri. Nel complesso, gli Stati membri sono estremamente favorevoli a una maggiore consapevolezza sulla salute mentale dei giovani.
Helen Griffiths, dell’Unità per i diritti dell’infanzia e della gioventù dell’OHCHR, ha ribadito l’importanza dei giovani nel processo dei diritti umani. I recenti documenti delle Nazioni Unite, come la Strategia delle Nazioni Unite per i giovani e il Patto per il futuro, rafforzano l’impegno delle Nazioni Unite a lavorare con e per i giovani. In quest’ottica, Griffiths ha risposto alla domanda di un giovane oratore, spiegando come l’OHCHR si preparerà per il prossimo studio sulla salute mentale consultando esperti del settore, compresi i giovani. In seguito, l’OHCHR pubblicherà una richiesta di contributi, che consiste in una serie di domande chiave sull’argomento. La richiesta di contributi viene inviata agli Stati, alle istituzioni nazionali per i diritti umani, ad altri organismi delle Nazioni Unite e alla società civile. Una volta ricevuti i contributi, l’OHCHR compilerà i dati e redigerà lo Studio sulla salute mentale dei giovani. Poi, è seguita una breve sessione di domande e risposte.
Nel complesso, l’evento ha sottolineato l’urgente necessità di affrontare il divario digitale e le sfide per assicurare la salute mentale che i giovani devono affrontare in tutto il mondo. I giovani relatori hanno concluso ricordando al pubblico la necessità di rafforzare l’educazione digitale, l’alfabetizzazione digitale e l’educazione alla salute mentale. Mihailescu e Griffiths hanno elogiato i giovani relatori per aver condiviso le loro esperienze e li hanno incoraggiati a continuare ad esprimersi su questi temi. Griffiths ha concluso l’evento condividendo informazioni sulla Youth Rights Academy ospitata dall’OHCHR nel 2025.