6a sessione della Revisione Periodica Universale – Etiopia

Il giorno 9 Dicembre l’Etiopia ha presentato il proprio rapporto nazionale in occasione della Universal Periodic Review. La presentazione del Rapporto nazionale è stata realizzata dall’ Amb. Fisseha Yimer, Consigliere Speciale del Ministro degli Affari Esteri.

Tra le tematiche affrontate dal Working Group, è possibile annoverare:

• La recente promulgazione di una legge nazionale riguardante le ONG, che si teme possa limitare significativamente l’azione della Società Civile in materia di diritti umani. Il Working Group ha raccomandato la modifica di tale legge, ma l’Amb. Fisseha Yimer, seppur dimostrando una certa apertura, ha giudicato tale istanza prematura.

• La condizione dei Difensori dei Diritti Umani, che sono esposti a gravi rischi ed n particolare a detenzioni illegittime.

• La nuova legislazione nazionale “anti-terrorismo”, che è stata criticata in quanto ritenuta lesiva della libertà d’espressione. A questo riguardo, il Rappresentante etiope ha affermato la necessità di una tale normativa che, peraltro, in alcuni punti “riprende fedelmente quanto previsto dalle normative anti-terrorismo di paesi fortemente sviluppati”.

• Particolare attenzione è stata rivolta alla situazione dei bambini, soprattutto quelli appartenenti alle categorie piu’ vulnerabili. In particolare, è stato affrontato il tema della registrazione delle nascite, dello sfruttamento sessuale ed economico, e della particolare condizione dei bambini figli di rifugiati e di sfollati interni (IDPs – Internally Displaced Persons).

• Il tema delle mutilazioni genitali femminili e della discriminazione contro le donne in generale.

• E’ stato richiesto all’Etiopia di garantire l’accesso degli aiuti umanitari a tutte le regioni del paese, ed in particolare alla zone dell’Ogaden.

Infine, il Working Group ha sollecitato la ratifica del Second Optional Protocol to the International Covenant on Civil and Political Rights (ICCPR-OP2), riguardante l’abolizione della Pena di morte.

E’ da notare che, sebbene durante il suo intervento l’Ambasciatore dell’Etiopia abbia effettivamente fatto riferimento alle numerose e delicate questioni sollevate durante il dibattito, le risposte da lui fornite sono risultate vaghe e poco efficaci.

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