Consentire ai giovani una giusta transizione
Il 9 marzo 2023 il Geneva Graduate Institute, in collaborazione con l’Albert Hirschman Centre on Democracy, ha ospitato un evento ibrido dal titolo “Enabling Youth for Just Transitions: The Way Ahead“. L’obiettivo di questo evento era quello di “evidenziare le sfide e le opportunità che stanno dando forma alle più grandi trasformazioni del lavoro e dell’ambiente del nostro tempo, facendo luce sull’importanza di coinvolgere i giovani nei dibattiti sulla just transition, nell’attivismo e nella definizione delle politiche” (GGI).
Ma cosa significa “just transition” per i giovani? Agata Meysner, presidente di Generation Climate Europe, ha affermato che una just transition per i giovani dovrebbe fornire un kit di strumenti ai decisori politici con il fine di coinvolgere i giovani nelle decisioni sulla join transition – queste transizioni includono principalmente quelle ambientali e digitali. Meysner ha raccomandato che gli Stati membri dell’UE devono includere e continuare ad incoraggiare i rappresentanti dei giovani nei comitati di controllo che supervisioneranno il Meccanismo di join transition; inoltre, il Parlamento europeo dovrebbe utilizzare tutti i suoi poteri di controllo per garantire che le comunità locali siano adeguatamente coinvolte nella join transition.
Il presidente di Generation Climate Europe ha inoltre citato alcuni esempi di casi in cui il coinvolgimento dei giovani ha portato a risultati positivi nella collaborazione con le istituzioni:
- Konin, Polonia (2020): auto-mobilitazione dei giovani e un gruppo di lavoro per i giovani; rappresentanti dei giovani nel processo decisionale.
- Ida Viru, Estonia (2021-22): assemblea dei cittadini per i giovani con input ai politici; i giovani chiedono un follow-up ai politici.
- Florina, Grecia (2021): auto-mobilitazione dei giovani e invito al ministero nazionale; evento con il commissario europeo Ferreira.
Frank Siebern, oratore per la Transizione equa, verde e digitale, DG Occupazione, affari sociali e inclusione alla Commissione europea, ha inoltre fornito utili indicazioni sulle opinioni dei giovani di oggi in merito alla Join Transition. Per esempio, Siebern ha osservato che i giovani (di età compresa tra i 15 e i 24 anni) sono più propensi
- ad essere fiduciosi che i prodotti e i servizi energetici sostenibili saranno alla portata di tutti entro il 2050
- nel concordare sul fatto che per loro è importante avere delle competenze e un lavoro il quale possano contribuire a far progredire la transizione verde
- sentono la responsabilità di agire con il fine di limitare i cambiamenti climatici
- le donne rappresentano solo il 32% della forza lavoro nel settore delle energie rinnovabili.
Da questi esami e da molti altri emersi durante la presentazione, è chiaro che la maggioranza dei giovani ha una visione positiva della Join Transition. È nostro compito, in quanto protettori e fornitori di diritti umani – in particolare di quelli dei giovani – assicurare che i giovani abbiano la conoscenza e la capacità di accedere ai propri diritti e di esprimerli per raggiungere la propria realizzazione personale. Così facendo, possono utilizzare le loro capacità per continuare a migliorare la società nel suo complesso.
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