Il contributo di IIMA alla Pubblicazione “EDUCATION AS A DRIVER TO INTEGRAL GROWTH AND PEACE – Ethical Reflection on the Right to Education”

La pubblicazione Education as a Driver to Integral Growth and Peace, è presentata dalla Santa Sede insieme alla fondazione Caritas in Veritate, durante un side event tenutosi il 19 novembre a Palais des Nations, a Ginevra.

Intesa come un’opportunità per riflettere sull’educazione di qualità al livello mondiale, la pubblicazione si propone di condividere delle buone prassi in ambio educativo   per affrontare le sfide del mondo contemporaneo, integrando una prospettiva etica al diritto all’educazione e dando voce alle migliaia di cattolici impegnati a realizzare un’educazione inclusiva e di qualità.

L’opera vanta al suo interno il contributo dell’Istituto Internazionale Maria Ausiliatrice (IIMA) con sei articoli di altrettanti casi di studio, cui di seguito dei brevi estratti:

 

“Patio 13” My Book of Life, Copacabana, Colombia. A cura di Sr. Sara Cecilia Sierra Jaramillo e del Dr. Hartwig Weber.

 Il primo articolo, si occupa del progetto Patio 13: My Book of Life, volto ad aiutare le ragazze madri provenienti dagli strati più disagiati della società.

Le partecipanti al progetto, sia ragazze incinta che ragazze madri, sono invitate a creare una personale e intima biografia delle loro vite, descrivendo la loro situazione attuale, la loro città, i loro sentimenti.

Nella fase di preparazione le ragazze sono appoggiate dagli studenti della Scuola Normale Superiore Maria Ausiliatrice.  Il progetto è strutturato in quattro moduli: “Chi sono?”, “Sarò una madre”, “My life project”, “il cambiamento è possibile”.

Nel corso di queste quattro fasi le ragazze riescono a superare le difficoltà della loro vita soprattutto perché il riflettere su questi temi e lo scrivere una biografia le costringe a pensare al futuro e le aiuta a definire la loro esistenza dandole un significato più profondo.

I ragazzi coinvolti nel progetto hanno come risultato l’acquisizione di elementi di pedagogia, etnografia, medicina, psicologia e sociologia.  La conoscenza del fenomeno di marginalizzazione sociale rende più profonda la loro consapevolezza di questo tipo di problemi e contribuisce alla loro formazione.

 

Il teatro come mezzo di dialogo, Tuol Kork, Cambogia

 In Cambogia il dialogo tra genitori e figli è pressoché assente per questioni storiche e culturali. La credenza comune è che i genitori, vista la loro maggiore esperienza, siano più saggi e possano decidere per il futuro dei loro figli. Questa dinamica si riscontra molto nei matrimoni combinati in cui spesso i giovani dopo il matrimonio finiscono per “scappare” con la persona di cui sono veramente innamorati, abbandonando così il tetto familiare. La scuola salesiana di Tuol Kork ha così deciso di utilizzare il teatro per cercare di aprire uno spiraglio al dialogo tra genitori e figli inscenando spettacoli mediante i quali possono mostrare i pro e i contro del modello sociale cambogiano. Il finale viene lasciato aperto, cercando di non esprimere giudizi finali sulle situazioni messe in scena, proprio per permettere il dialogo intergenerazionale.

 

Buona prassi in educazione primaria: Pedagogia terapeutica e formazione degli insegnanti, Centro de Enseñanza Superior en Humanidades Ciencias de la Educación (CES), Don Bosco, Spagna. A cura di Sr. Ma. José Arenal Jorquera con Ana Horcajo Castillo

L’articolo tratta della formazione di futuri insegnanti responsabili di bambini con disabilità o bisogni speciali, per puntare a un’educazione di qualità per lo sviluppo integrale della persona.

Nel corso del progetto, gli studenti che vogliono diventare insegnanti di pedagogia terapeutica, partecipano al progetto “divenire insegnanti per un giorno”, per entrare così a contatto con persone con disabilità e lavorare sulla loro flessibilità ed empatia.

Nel corso di questo progetto i ragazzi diversamente abili sono considerati importanti membri della società, che diventano insegnanti e protagonisti del cambiamento per costruire una società migliore.

I ragazzi diversamente abili, quindi, diventano gli insegnanti e aiutano gli studenti di pedagogia terapeutica ad avvicinarsi al ruolo che l’insegnante dovrebbe avere in quel contesto.

 

Come l’educazione cattolica e la spiritualità salesiana hanno permesso alle donne di uscire dalla povertà e di raggiungere i propri sogni, Filippine. A cura di Sr. Teresita C. Padron

 Le studentesse vengono da famiglie con una difficile condizione economica ed aspirano a una vita migliore con l’aiuto di un’educazione appropriata. Il loro obbiettivo è completare la loro istruzione e avere successo nel mondo del lavoro in modo da poter sostenere le loro famiglie.

A tal fine, sono state impiegate delle misure innovative tra cui il Dual Training System, un sistema di tirocini, che prepara studentesse per il mondo del lavoro. Nel periodo di tirocinio, la cui durata può variare dai 5 ai 10 mesi, le tirocinanti ricevono un’indennità giornaliera pari al 75% del salario minimo. Tra il 90% e il 100% delle beneficiarie del programma sono poi assunte dalle aziende una volta concluso il tirocinio, in alcuni casi anche prima della laurea.

Per venire incontro alle esigenze delle studentesse è stato adottato anche il metodo Study now, Pay later (studia adesso paga dopo) in modo tale che possano pagare solo un minimo della quota stabilita durante il periodo di studi e finire di pagare gli studi una volta assunte dalle aziende.

 

I vantaggi dell’educazione inclusiva: Sneha Bhavan (home of love), India. A cura di Shaji Fernandez e Sr. Veronica Pukho

 La scuola accoglie solo bambini vulnerabili provenienti da specifici background (madri tossicodipendenti, genitori affetti da HIV, bambini abbandonati o orfani, bambini lavoratori o bambini in situazione di strada). Per i suoi studenti Sneha Bhavan crea un ambiente d’eccezione che sia di sostegno e stimolo affinché possano acquisire le capacità per integrarsi nella società. I bambini non imparano in isolamento, ma si trovano liberi di interagire e crescere insieme ad altri membri della società.

Grazie a questo metodo educativo alternativo si è riusciti a contenere l’alto tasso di abbandono scolastico, soprattutto tra i bambini appartenenti alle classi più disagiate dell’India.

 

Lerato Education Centre, Sud Africa. A cura di Sr.Helen Hartnett

 Il Lerato Education Centre, in Sud Africa ha l’obbiettivo di fornire supporto ai bambini provenienti dalle baraccopoli, che a causa della povertà e della mancanza di documenti non riescono a trovare un posto nelle scuole statali. Il centro ne accoglie più di 500 dai 3 agli 11 anni, offrendo loro l’istruzione necessaria e due pasti al giorno, colazione e pranzo. Oltre all’istruzione prescolare e all’istruzione primaria, il centro offre anche attività di doposcuola durante le quali i ragazzi possono continuare a usare l’attrezzatura scolastica o giocare a calcio nei locali scolastici, così come usufruire della biblioteca e della sala computer.

Il progetto offre supporto garantendo anche visite mediche e sportelli di consulenza per HIV/AIDS.

Interamente finanziato attraversi contributi di privati, il centro è fortemente supportato dalla leadership dell’ispettoria delle suore salesiane che si sono impegnate a sostenerlo in questi ultimi 20 anni.

 

L’obbiettivo finale della pubblicazione “Education As A Driver To Integral Growth And Peace” è dimostrare, dalla prospettiva della lunga esperienza della Chiesa in ambito educativo, che per massimizzare l’apporto dell’educazione è necessario creare maggiori opportunità in tutto il mondo, specialmente in situazioni di conflitto e per le persone che vivono al margine della società. L’educazione non è solo un catalizzatore per l’umanità e lo sviluppo sostenibile ma è anche un mezzo efficace di promozione della pace globale e di prevenzione delle molte situazioni di crisi.

 

Si prega di consultare la pubblicazione “Education As A Driver To Integral Growth And Peace” cliccando qui.