Oggi, 5
dicembre, celebriamo la Giornata dei Diritti Umani 2013, a conclusione dell’anno
di commemorazione del 20° anniversario dell’Ufficio dell’Alto Commissario dei
Diritti Umani, creato nel 1993 in occasione della Conferenza Mondiale sui
diritti umani a Vienna, con lo scopo di rappresentare l’impegno del mondo
intero verso gli ideali universali della dignità umana.

L’evento,
tenutosi a Palais des nations a Ginevra, ha ricordato che la promozione e la protezione
dei diritti umani sono una priorità per la comunità internazionale, richiamando
lo scopo della Dichiarazione di Vienna: il riconoscimento “che tutti i diritti
umani derivano dalla persona, di cui sono valore inalienabile, che la persona è
al centro  dei diritti umani e delle
libertà fondamentali”.

Il
dibattito è stato incentrato su varie questioni riguardanti i diritti umani,
tra cui: la protezione degli attivisti e dei difensori dei diritti umani,
l’eliminazione delle disuguaglianze, diritti umani e informazione, una visione
effettiva ed efficiente del sistema dei diritti.

Nei loro
discorsi di apertura, l’Alto Commissario Navy Pillay e il Presidente del Consiglio
dei Diritti Umani Henczel, hanno posto l’accento sul ruolo dei diritti umani
come radici della dignità umana. Serve una voce forte per denunciare
ingiustizie e violazioni, perché il rispetto di tutti i diritti umani senza
discriminazioni ed esclusioni è la conditio
sine qua non per la costruzione di una società democratica.

I
progressi che i meccanismi dei diritti umani hanno raggiunto finora permetteranno
a tutti gli uomini di affrontare la sfide future per la realizzazione dei loro
diritti.

Navy Pillay ha affermato: “Abbiamo molto da
celebrare in termini di realizzazione e traguardi, ma c’è ancora molto per cui
lottare. Possiamo e dobbiamo fare meglio”. La promozione e la mobilitazione
sono la chiave per costruire ponti, per raccontare la realtà, per far sì che
tutti gli uomini godano dei propri diritti.

Nessun discorso formale, niente statement o liste
di argomenti. Oggi è il giorno del dialogo, della commemorazione e della
consapevolezza. Auguriamo all’OHCHR, fatto di funzionari, ma soprattutto
di uomini e donne, di proseguire nel suo mandato.