Suor MariaGrazia Caputo parla ai membri delle congregazioni religiose di La Salle

Dal 10 al 14 Ottobre 2011, il Bice (Bureau International Catolique de l’Enfance) ha co-organizzato con il segretariato della missione educativa Lasalliana, un corso di formazione sul tema “Diritti umani, diritto all’educazione ed educazione ai diritti umani” destinato ai membri sudamericani della congregazione religiosa dei Fratelli delle Scuole Cristiane di San Giovanni Battista de La Salle.
Suor MariaGrazia Caputo, rappresentante di IIMA e VIDES presso le Nazioni Unite, ha dato il suo contributo a questa formazione con un discorso su “il lavoro per il diritto all’educazione delle congregazioni religiose e la collaborazione con il BICE: l’esempio delle suore salesiane”, che si è tenuto mercoledì 12 ottobre, presso il Centro Internazionale Cattolico di Ginevra (CICG).
“Noi condividiamo lo stesso sentimento: il desiderio di garantire l’educazione per tutti” – ha esordito Sr. MariaGrazia, che ha poi proseguito spiegando l’importanza strategica di essere presenti “lì dove si decidono le politiche educative, dando una voce ai più deboli, attraverso un linguaggio universale e cioè il linguaggio dei diritti umani”.
Sr. MariaGrazia rappresenta, infatti, presso le Nazioni Unite a Ginevra i membri di IIMA che operano sul campo in 95 paesi del mondo, spesso fronteggiando situazioni di assoluta povertà e disuguaglianza, per assicurare il diritto all’educazione. Di conseguenza, “la politica di IIMA all’ONU” ha aggiunto, “non può che consistere nell’instaurare un dialogo positivo e costruttivo con tutti i rappresentati diplomatici di questi paesi”.
Sr. MariaGrazia ha quindi illustrato i quattro pilastri dell’azione svolta dall’ufficio dei diritti umani di IIMA a Ginevra:
1) Advocacy e Lobbying. L’ufficio cerca in tutti i modi di incidere sulle istituzioni e sugli esperti delle Nazioni Unite, fornendo loro report sulla condizione della protezione dei diritti umani in un dato paese; organizzando side event e meeting su problematiche attuali in materia di diritti umani; portando esempi di buone prassi e rivolgendo denuncie ‘in positivo’ ai rappresentanti diplomatici dei paesi interessati.
2) Formazione. IIMA e VIDES internazionale organizzano corsi di formazione per gli operatori sul campo, affinché essi possano prendere maggiore coscienza dei propri diritti e imparare ad interagire con i meccanismi dell’ ONU volti al miglioramento della tutela di tali diritti al livello nazionale.
3) Networking. Compito dell’ufficio a Ginevra è di creare una rete di collaborazione con le varie istituzioni e organizzazioni presenti sul territorio. L’unico imprescindibile requisito è che anch’esse abbiamo a cuore il diritto all’educazione.
4) Comunicazione e Informazione. Una fitta rete di comunicazione tra i membri di IIMA sul campo, la sede di Ginevra, e altri attori interessati è necessaria per garantire un’azione più efficace. A tal fine, l’ufficio tramite il blog e la newsletter aggiorna costantemente sul lavoro che si sta portando avanti, riportando notizie, resoconti ed un calendario con tutti gli eventi che verranno seguiti a Ginevra. Allo stesso tempo, si realizza un’attività di reporting volta a monitorare le dinamiche e le politiche che si sviluppano in sede ONU intorno alle questioni educative e alla difesa dei diritti umani.
Suor Maria Grazia Caputo ha ricordato il sostegno importante offertole dal Bice, nella persona di Alessandra Aula, durante il suo primo periodo di lavoro a Ginevra. Ha inoltre sottolineato la differenza tra la sede dell’Onu a New York e quella di Ginevra, dove le Ong svolgono un ruolo attivo e possono davvero fare la differenza. La suora salesiana ha inoltre sottolineato il fondamentale apporto dato da tutti i suoi collaboratori nello svolgere il lavoro in maniera puntuale e accurata.
Infine, Sr. MariaGrazia ha ricordato a tutti i presenti che la strada per la difesa dei diritti umani è lunga e spesso non conduce a dei risultati immediati, tuttavia tematiche che erano tabù, oggi sono in primo piano e vengono discusse quotidianamente. “Non cerchiamo risultati macroscopici, cerchiamo di raggiungere le orecchie dei potenti per migliorare le condizioni dei più deboli” ha concluso la suora, il cui intervento è stato definito da uno dei partecipanti “un’esperienza che alimenta la nostra speranza di sognare”.