La Gioventù che Rompe le Barriere dell’Esclusione – storie di giovani progetti.

Giovedì 4 Maggio, IIMA e VIDES hanno partecipato ad un evento organizzato dalla fondazione “CAUX – Initiative of Change” nella Biblioteca ONU. L’evento, “La Gioventù che Rompe le Barriere dell’Esclusione”, ha unito storie di giovani volontari che hanno trasformato le loro comunità attraverso iniziative autogestite. Barbara Hintermann, Segretaria Generale di CAUX, ha sottolineando nel suo discorso d’apertura, come questo evento intendesse dar spazio e voce a giovani leader. Sono stati presentati quattro progetti: il pubblico è stato diviso in piccoli gruppi che hanno partecipato a turno alle presentazioni di ogni organizzazione.

Tra i progetti, lo “Sprachcafé”di Anita Ruggiero e Jessica Eggenschwiler, un evento settimanale organizzato per radunare i nuovi arrivati a Basilea, in Svizzera. Qui, i nuovi cittadini possono incontrare gente del posto e socializzare, creando un ambiente familiare dove possono far pratica di tedesco. Un bel progetto per migliorare l’integrazione e lo scambio culturale!

Un altro protagonista ell’evento è stato Bjørn Ihler, norvegese e sopravvissuto all’attacco terroristico di Anders Breivik nel 2011. Profondamente scosso dall’episodio e dall’impatto che ha avuto in Norvegia, Bjørn ha sviluppato un programma per scoprire cosa spinge le persone all’estremismo e quali sono le possibili soluzioni. Il programma è parte del progetto “Extremely Together” della Fondazioni Kofi Annan, volto a riunire giovani leader per aiutare nella lotta contro l’estremismo.

Due coordinatori di “Thrive”, Lisa Goddle e Abdullatif Alabdullah (lui stesso un rifugiato), hanno spiegato come la loro piattaforma, nata un anno fa, aiuta i rifugiati di Ginevra a trovare un lavoto in questa città altamente competitiva. I coordinatori sono tutti giovani studenti che, attraverso “Thrive”, aiutano i rifugiati ad evidenziare le proprie capacità e competenze e si impegnano a mostrare alle compagnie che assumere rifugiati può rivelarsi una grande risorsa.

Salome Schmid ha condiviso con noi la sua esperienza nella co-fondazione di “La Red”. Lavorando con i rifugiati, si è resa conto di voler fare di più per la comunità di migranti a Friburgo, avendo visto in prima persona come possano sentirsi persi e disconnessi in una città così piccola. Partendo da zero, La Red è ora una comunità vivace: gli abitanti del luogo sono coinvolti nell’organizzazione di attività (tra cui corsi di francese e tedesco) a beneficio dei migranti. Purtroppo, questo progetto meraviglioso è ora compromesso: l’edificio in cui si trova il centro sarà presto demolito e La Red sta cercando una nuova casa. Ci auguriamo che possa trovare presto un luogo a Friburgo dove poter continuare questo bellissimo progetto!

Questo evento, altamente interattivo, ci ha mostrato che è possibile cambiare le nostre comunità dal profondo. Questi giovani non hanno solo migliorato la situazione di persone in difficoltà, ma sono riusciti a cambiare l’approccio degli abitanti locali nei loro confronti. Tutti questi progetti sono bellissimi esempi dei cambiamenti necessari per creare una società senza barriere.